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DIVORZIO, FIGLI, CASA: No ai Figli “Pendolari”

La Cassazione fa Scuola e da Cuneo Inizia la Messa in Pratica

 

L’articolo 337 secondo comma del Codice civile stabilisce che «[…] il giudice adotta i provvedimenti relativi alla prole con esclusivo riferimento all'interesse morale e materiale di essa […]». La norma, nel suo complesso, esprime un principio cardine in materia di rapporti tra genitori e figli nella crisi coniugale: l’interesse dei minori è sempre quello preminente.

Una decisione del Tribunale ordinario di Cuneo, confermata in appello dalla Corte di Torino proprio questo mese, sembra essersi fatta tra le massime interpreti del caposaldo, dandone piena ed effettiva attuazione. In un caso di divorzio, i giudici, infatti, nello stabilire l’affido condiviso delle figlie di 4 e 7 anni, hanno previsto che la casa familiare fosse affidata alle minori. Le conseguenze? Sono i genitori a dover fare i “pendolari” e alternare la loro presenza in casa, mentre le figlie potranno rimanere nel solito ambiente, senza il peso di dover avere le valigie sempre in mano.

La decisione si colloca sulla scia di una precedente ordinanza della Corte di Cassazione (6810/2023), datata 7 marzo 2023, che rappresenta un vero e proprio landmark case. La I sezione civile ha scritto nero su bianco che la «possibilità di disporre l'assegnazione della casa ai figli, con rotazione dei genitori, può rispondere al reale interesse dei minori e alle loro esigenze di crescita ed essere idonea a consolidare l'habitat e le consuetudini di vita».

Non sono mancate, tuttavia, le perplessità da parte del legale della donna protagonista delle vicende di Cuneo e da altri professionisti del diritto. In particolare, il professor Carlo Rimini, esperto di diritto di famiglia e ordinario di diritto privato all’Università di Milano, ha espresso al Sole 24 Ore i propri dubbi: «Può funzionare solo se vi è armonia fra i genitori separati. Non è invece giusto costringerli ad alternarsi in una casa con una organizzazione dei tempi che certamente pregiudicherà la possibilità di ciascuno di rifarsi una vita con un minimo di libertà e che rischia di essere fonte di un incremento della conflittualità, con un evidente pregiudizio per i bambini».

 

La questione, dunque, è spinosa e accende i riflettori sulla realtà quotidiana di molte famiglie contemporanee. Prendendo gli avvenimenti giudiziari come spunto e, in parte, esulando dalle questioni strettamente legali, si può dire che il dibattitto includa aspetti profondamente umani e sociali.

Le famiglie sono sempre state entità complesse, ma quelle di oggi, forse, lo sono ancora di più. Esse non riflettono però altro che una realtà e società altrettanto intricate nelle quali, perlomeno in Occidente, tende a dominare la logica dei “diritti di libertà”, lasciando sempre più nell’ombra l’altra faccia della medaglia: i doveri.

Pertanto, se, da un lato, quelli dei genitori nei confronti dei figli sono doveri inconfutabili, dall’altro non si può negare che nella questione irrompano prepotentemente anche i loro diritti, come quello di “rifarsi una vita con un minimo di libertà” dopo la separazione dal precedente partner.

Si giunge a un dilemma cruciale: dove sta il confine tra i diritti dei genitori, considerati sia nel loro ruolo sia come individui adulti e autonomi, e quelli dei figli?

Il quadro familiare può essere paragonato a una tela impressionista: pieno di incertezze, con contorni labili e in continuo cambiamento. Di fronte a tale disegno, non è forse rassicurante l’irremovibilità della legge e delle decisioni giudiziarie nel mettere al primo posto l’interesse di coloro che subiscono tali circostanze?

Nel dibattito tra la protezione dei diritti dei minori e la libertà dei genitori, è essenziale trovare un equilibrio delicato e funzionale, garantendo il rispetto delle leggi, delle realtà emotive e pratiche delle persone coinvolte. È questa una delle sfide del diritto di famiglia e di coloro che, mettendolo in pratica quotidianamente, hanno sulle spalle la responsabilità di decisioni che possono alterare in modo significativo la traiettoria di vita dei soggetti coinvolti.


Virginia Candolini

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